

Tra acque e terre, in bici
Francesco Furlan
Il triangolo tra mare, Carso e fiume Isonzo che tanti amano chiamare Bisiacaria, nel basso isontino, è una piccola sintesi della ricchezza ambientale della Regione, con molteplici ambienti naturali, come la landa carsica, i boschi di conifere, la pianura, i boschi planiziali, le coste sabbiose, la palude.
A definire l’identità più profonda del territorio sono però soprattutto le acque, in particolare quelle dell’Isonzo, il fiume che lo attraversa e lo plasma. Per scoprirlo, la bicicletta è il mezzo ideale: comoda e silenziosa, permette di seguire il corso del fiume lungo la Ciclovia Regionale FVG5, che unisce il mare a Gorizia.
La partenza avviene dal rinnovato Parco dell’Isonzo di Turriaco, un’area verde attrezzata e accogliente. Da qui si pedala verso sud, lungo un tracciato che alterna campagne, boschi e canali, con piccoli casolari e aziende agricole che conservano l’aspetto di un tempo.
Attraversato, tramite sottopassaggio, l’incrocio con la provinciale Monfalcone-Grado, si entra nel territorio di San Canzian d’Isonzo: la pista ciclabile qui corre a ridosso del fiume, che qui si fa ampio e tranquillo, preludio all’incontro con il mare.
Lungo le sponde si incontrano aironi cinerini e garzette, mentre all’imbrunire i caprioli si affacciano dalle macchie. Poco oltre si raggiunge la Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo – Isola della Cona, area di grande valore ecologico, riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar come zona umida di importanza internazionale. Proseguendo, un’imponente diga abbandonata apre la vista su un inconsueto paesaggio con il fiume sulla destra della strada e il mare a sinistra.
È un mare lagunare, tra canneti e pioppi, compaiono vecchi moli e casoni: ma i veri protagonisti sono gli animali. Lo specchio d’acqua ospita anatidi come germani reali, alzavole e folaghe, e nei percorsi interni della Riserva (da percorrere a piedi) si possono osservare, a seconda delle stagioni, oche, anatre e limicoli come pavoncelle, chiurli, pittime e piro-piro. D’estate da non perdere è il coloratissimo Gruccione, che nidifica nelle scarpate sabbiose.
Simbolo dell’area è però il cavallo della Camargue, che vive semibrado contribuendo all’equilibrio dell’ambiente palustre.
Risalendo in bici, si rientra verso la provinciale per Grado e, dopo pochi metri, si imbocca nuovamente la ciclabile in direzione Fossalon di Grado. L’ambiente cambia: compaiono le vaste distese agricole nate dalle bonifiche degli anni Trenta, che hanno strappato terre produttive alla laguna.
Il percorso ci porta a pedalare lungo il mare, ora sul lato sinistro.
È l’inizio della laguna, un ambiente desolato e selvaggio, ricco di fauna marina, in cui gabbiani e cormorani diventano dei costanti compagni di viaggio.
Dopo poco raggiungiamo la seconda area protetta dell’itinerario, la Riserva Naturale regionale Valle Cavanata, un’antica a valle da pesca con un piacevole centro visite e una fauna che ricorda quella dell’isola della Cona. La riserva si distingue per una presenza maggiore di acqua salata, che spinge gli uccelli migratori a fermarsi, in particolare i fenicotteri sono ormai un animale simbolo, quasi sempre visibili nei mesi invernali.
Il percorso può concludersi qui, rientrando per la medesima strada o si può prolungare, sempre via ciclabile, fino al centro di Grado, con il suo affascinante centro storico antico. Per i più allenati, dopo il lungo Ponte Matteotti che permette di pedalare in mezzo alla laguna, si può raggiungere Aquileia per poi rientrare via Fiumicello alla base a Turriaco, completando così un affascinante anello tra fiume, mare e natura.
- Parco Dell’Isonzo a Turriaco
- Ponte sull’Isonzo della SP Monfalcone-Grado
- Diga
- Isola della Cona
- Fossalon
- Valle Cavanata
- Grado
- Aquileia
Versione breve (Turriaco-Valle Cavanata)
Lunghezza: circa 20 km
Durata: circa 2 ore di pedalata, una mattinata intera incluse le visite e le soste
Periodo: tutto l’anno
Bici: qualsiasi, non è consigliata la bici da corsa
Versione lunga (anello, via Grado/Aquileia)
Lunghezza: circa 50 km
Durata: circa 4 ore di pedalata, una giornata intera incluse le visite e le soste
Periodo: tutto l’anno
Bici: qualsiasi, non è consigliata la bici da corsa
