CHIAMATEMI MEDEA

La figura più controversa del Mito Greco. La “femmina” che riscatta sé stessa e le sue istanze di libertà contro la superficialità del “maschio”, narcisista, riflesso su sé stesso e acceso dalla sua ambizione.

La storia – ben nota – riassume lo scontro millenario tra un maschile che violenta e un femminile che si dona, un Oriente che sogna e un Occidente che compra e consuma. Sancisce una volta per sempre la differenza tra chi mastica e chi viene masticato, chi assassina e chi viene assassinato.

La suggestione profonda di questo spettacolo, “Chiamatemi Medea”, consiste proprio nel portare la protagonista sulla scena, lei da sola, sotto una luce crudele che ne scolpisce tutti i chiaroscuri, chiedendole di parlarci dell’oggi, con un testo costruito per voce di donna recitante, intriso di sangue, ferocia, rivendicazione, utopia, amore estremo, ribellione, denuncia.

Una Medea per il Terzo Millennio, quindi.