Le Somsi e le condizioni economiche nella zona destraTagliamento

Nell’ambito del bando regionale per la promozione della cultura storica ed etnografica promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia la Storica Società Operaia ha realizzato questo video con l’intento di valorizzare la memoria e i principi fondativi delle Società Operaia di Pordenone, San Vito al Tagliamento, Sequals, Lestans, Solimbergo, Pinzano, Toppo, Vito d’Asio, Tauriano e Chievolis. Per ciascun sodalizio ci si è immersi nel recupero storico dei documenti originali e, per ciascuna, è stato ripercorso il contributo che ha dato al territorio di riferimento. Le Somsi nacquero all’indomani dell’unificazione della provincia del Friuli al Regno d’Italia, dunque in un momento in cui non esisteva welfare, stato sociale, né previdenza, e sorsero proprio per spirito solidaristico e mutualistico verso i lavoratori, per assicurare una rete di garanzie e sussidi in caso di infortuni sul lavoro. La storia dei diversi sodalizi rappresenta però la storia del territorio. Le due Somsi di “pianura” qui raccontate – Pordenone e San Vito – sorsero in contesti di iniziale industrializzazione, abitati da operai impiegati nei Cotonifici e nelle ceramiche Galvani (nel caso di Pordenone) e furono fondate rispettivamente nel 1866 e 1867. Le Somsi dell’area montana furono fondate mezzo secolo dopo, in terre di grande emigrazione della manovalanza locale, già all’epoca molto professionalizzata: si pensi ai mosaicisti di Sequals e Toppo, o ancora ai tramontini di Chievolis esperti nella costruzione di traversine delle linee ferroviarie. O ancora alla manodopera di Vito d’Asio dove risiedeva il Conte Ceconi grande costruttore. O ai minatori di Lestans impiegati nelle miniere del Belgio. Le rispettive Somsi avevano pertanto struttura, finalità e identità differenti che ancora oggi si riscontrano nei differenti sodalizi. Come nel caso della Società Operaia di Lestans che nella Villa Savorgnan ha allestito alcune sale con una raccolta di utensili realizzando un piccolo museo delle arti e mestieri, dove ancora oggi è conservato il meccanismo funzionante di un orologio della Solari destinato a una torre campanaria. Prefazione del Presidente della Società Operaia di Pordenone Mario Tomadini e del curatore del progetto Ugo Falcone. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Partner dell’iniziativa l’Istituto Comprensivo Torre di Pordenone e l’Associazione Italiana Cultura Sport – Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia. Collaborazione delle Società Operaia di Chievolis, Lestans, Pinzano al Tagliamento, San Vito al Tagliamento, Sequals, Solimbergo, Tauriano, Toppo e Vito d’Asio e della Società Italiana di Storia Militare. Patrocinio dei Comuni di Pordenone, Cavasso Nuovo, Pinzano al Tagliamento, San Vito al Tagliamento, Sequals, Spilimbergo, Tramonti di Sopra, Travesio e Vito d’Asio.

 

 

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