Parole per un nuovo umanesimo

Emily Dickinson scriveva: Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.

Partito nel 2020 questo nuovo progetto di divulgazione letteraria ha come obiettivo di riportare al centro la Parola come veicolo di un “Nuovo Umanesimo”, riscoprendone la bellezza e la potente forza del suo messaggio per riannodare il filo dei valori condivisi di coscienza civile e umana empatia. La Poesia è il principale mezzo espressivo scelto per testimoniare questa bellezza. Senza tralasciare anche forme diverse, come la musica, la prosa, l’arte visiva e la multimedialità, che potranno ad essa accompagnarsi.

Argomenti trattati:

Giacomo Leopardi

“Sognando l’infinito. La magia di Giacomo Leopardi” è un viaggio sia lirico sia storico, ideato da Alberto Rossi (Informazione Italiana) che ne ha curato la regia, l’indagine letteraria e storica, e che ha scritto i testi, con le voci recitanti di Maria Grazia Di Donato ed Enzo Samaritani. Una conversazione tra parola narrativa, voce poetica e la delicatezza capace di grande espressività del maestro Josuè Gutiérrez alla chitarra classica. Una produzione multimediale che integra anche la forza espressiva visuale, grazie alle immagini di commento a cura di Leonello Maganza.

Sulla scena, un moderno Leopardi introduce lo spettatore alla propria vita, come si trattasse di un diario personale postumo, ripercorrendo i luoghi, i volti, le circostanze che più hanno contribuito alla sua riflessione filosofica, oltre che poetica. Alla voce in prima persona si alternano sei componimenti, i più celebri di Leopardi, L’infinito, Il passero solitario, Il sabato del villaggio, A Silvia, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia e La ginestra, la penultima lirica del poeta che idealmente chiude anche questo viaggio teatrale. La voce poetica si unisce a quella musicale, nei brani che accompagnano la lettura dei componimenti, accompagnati da brani del repertorio seicentesco per chitarra spagnola di Gaspar Sanz, ma anche opere dell’ottocento spagnolo di Francisco Tárrega, e del novecento cubano di Leo Brouwer. Il tutto registrato presso il Centro Culturale del Sodalizio e mandato in onda sotto forma di premiere il 22 novembre 2020 sulla pagina facebook e sul canale youtube del Sodalizio.

Francesco Petrarca

“Francesco Petrarca il poeta incoronato” secondo docufilm (produzione Informazione Italiana) adattato in forma di cortometraggio storico-didattico con la voce narrante di Antonio Rocco, con l’intermezzo musicale e l’esecuzione dei celebri Tre Sonetti del Petrarca di Liszt, eseguiti da Francesca Paola Geretto soprano e Francesco Sperandeo pianoforte e con le immagini di Leonello Maganza.

Le ricerche condotte sul poeta hanno tra l’altro evidenziato alcune interessanti correlazioni del Petrarca con il territorio friulano, in particolare con il Patriarcato di Aquileia. È molto probabile che Petrarca abbia conosciuto il Patriarca Bertrando di San Genesio pochi mesi prima che questi fosse vittima dell’agguato di San Giorgio della Richinvelda ed è documentata l’invettiva ispirata dal Petrarca in nome dei fratelli Galeazzo e Bernabò Visconti, presso i quali aveva trovato ospitalità, contro il vescovo di Augusta Marquardo di Randeck, poi diventato uno degli ultimi grandi patriarchi di Aquileia. Il docufilm è stato anche materia di studio nelle scuole in particolare il Liceo Leopardi Majorana.

Pier Paolo Pasolini

“Pier Paolo Pasolini e il mito contadino” 

Anche in questo caso è stato prodotto un docufilm e anche una performance dal vivo andata in scena al Teatro Arrigoni di San Vito.

Ideato da Enzo Santese che ne ha curato testi e regia con riprese video a cura di Maurizio Caldana e la partecipazione di Ennio Zampa che ha composto musiche inedite su poesie di Pasolini e di Gianni Maran artista gradese che ha prestato la propria voce.

Casarsa rimane il centro focale del video: è il luogo dove Pasolini ha tornito, alimentato e anche ingigantito lo sguardo nei confronti del mondo contadino, che poi confluì nell’attenzione al mondo del sottoproletariato dopo il trasferimento a Roma, per poi evolversi nel cinema. Le riprese del video sono state fatte a Casarsa partendo dalla Casa Colussi per poi passare a S. Giovanni di Casarsa, nella borgata Versutta dove Pasolini era sfollato per sfuggire ai bombardamenti. L’ultima immagine è relativa al camposanto di Casarsa dove è stato sepolto.

William Shakespeare e Martin Luther King

William Shakespeare: l’orazione di Antonio in memoria di Cesare” e “Martin Luther King e il sogno americano” sono stati oggetto di un lavoro, curato dal Prof. Andrea Maggi, destinato alle scuole superiori.

Anchora spero di meglio

Interessante lavoro che ha cercato e individuato un intelligente sguardo su Pordenone e la sua Contrada Maggiore. Ideazione e testi di Doris Carpenedo e Piero Zin. Narratore Antonio Rocco.

Il documentario ha visto la partecipazione degli studenti della classe II F della Scuola Secondaria di Primo Grado P.P. Pasolini dell’Istituto Comprensivo Rorai – Cappuccini – Insegnante Roberta Santambrogio. Regia video e riprese di Erika Ius.

Descrizioni, racconti, emozioni e riflessioni s’alternano a partire dall’iscrizione “Anchora spero di meglio” incisa sull’architrave di un edificio di Corso Vittorio Emanuele II. L’idea parte dall’osservazione di un piccolo dettaglio, l’iscrizione, che fa parte del centro cittadino e permette di comprendere la crescita della nostra cittadina. Le immagini sono accompagnate da letture, suoni e voci anche in presa diretta. Il fine è quello di rendere dinamico e vivo “il percorso narrativo che porta le comunità a rafforzare il senso del luogo”, per dirla con le parole del geografo Fabio Pollice (Rettore dell’Università del Salento) relative al concetto di placetelling.

Quali sono i destinatari? Chi conosce, e quindi riconosce, chi si è interrogato sul significato della scritta, e quindi trova la risposta; che non sa, e quindi scopre ….una città e la sua storia.

E’ stato importante coinvolgere la scuola per consentire agli studenti, anche a coloro che sono arrivati di recente, di sentirsi parte della comunità e di sviluppare quel senso civico che implica il rispetto del paesaggio urbano in cui si trovano a vivere.

Lunedì 19 dicembre 2022 c’è stata la presentazione ufficiale presso la Scuola P.P. Pasolini dell’Istituto Comprensivo Rorai-Cappuccini.

https://www.youtube.com/watch?v=KF-nvta_mZ8

San Francesco

“San Francesco e il cantico di Frate Sole” 

Racconto curato da Andrea Maggi e accompagnato da una proiezione di immagini curata da Davide Pettarini di CLAPS e da alcuni inserti musicali interpretati da Arianna Pegoraro, voce, e Andrea Celia, chitarra, allievi dell’Associazione Polinote. Un vero e proprio spartito corale, per ripercorrere in maniera originale alcuni passaggi fondamentali della vita di Francesco d’Assisi, dalle sue frequentazioni sociali e familiari, alle letture giovanili dei romanzi cavallereschi, nella fascinazione per i gesti di eroismo estremo, guidati da supremi ideali di amore e di purezza, alla rigida Regola di Povertà imposta al suo Ordine, fino alla rivoluzionaria idea di “fraternitas” che unisce insieme tutto il creato, uomini, piante, animali, sentimenti, felicità, tribolazioni, morte e perdono, perché tutto proviene da un unico Fattore, l’“Altissimu, Onnipotente, bon Signore” al quale si devono “le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione”. Un messaggio nuovo, nel Medioevo dove l’uomo era al centro della creazione, che porta con sé amore sconfinato e assoluto rigore, anche nel momento della morte, quando Francesco si fa deporre dai suoi confratelli nudo sulla nuda terra. Tradotto in termini moderni, Andrea Maggi sottolinea la forza di un pensiero che si oppone al vivere comune, che cerca di rimettere in ordine le priorità della vita senza dare peso ai beni materiali, ma nel frattempo senza rinunciare a spendersi per il prossimo, il povero, l’oppresso. E in termini ecologici, uno stile di vita ad “impatto zero”, che non solo rispetta, ma soprattutto ama la natura, con tutto ciò che essa offre, unico modo di preservarla intatta per tutte le generazioni a venire. Il “Cantico di frate Sole” (o Cantico delle Creature), vero testamento di Francesco, scritto all’epoca scientemente in volgare per poterne trasferire forza e contenuti a ogni creatura umana di buona volontà, ci ricorda l’esercizio della cura e della gratitudine per tutto ciò che ci circonda, tanto più importante oggi, quando abbiamo davanti la scadenza del 2030 per invertire  l’irresponsabile sfruttamento del pianeta, prima di correre senza rimedio verso il disastro.

John Fitzgerald Kennedy

“Kennedy e i diritti umani” curato anch’esso da Andrea Maggi con intervalli musicali di Francesca Ziroldo voce e Nicola Milan pianoforte sempre dell’Associazione Polinote e con la proiezione di immagini curate da Davide Pettarini di Claps.

Il lavoro di ricerca sulla figura del 35.mo Presidente del Stati Uniti ucciso a Dallas nel 1963 ha messo insieme i temi della lotta per i diritti civili, condivisa anche con il fratello Robert e con figure come quella di Martin Luther King, con una più ampia riflessione storica e sociale. Il conflitto razziale tra le comunità WASP (White Anglo-Saxon Protestant) ovvero i bianchi anglo-sassoni protestanti – cui neanche Kennedy a rigore apparteneva, essendo di famiglia irlandese e cattolica – e quelle afroamericane affonda le proprie radici molto indietro nel tempo, dalla Guerra d’Indipendenza americana che affrancò le colonie del Nuovo Mondo dalla Gran Bretagna, alla tratta degli schiavi (che tra il XVI e il XIX secolo deportò dall’Africa nelle Americhe 12 milioni di schiavi neri, di cui 645 mila nel territorio statunitense), alle vicende della Guerra di Secessione che vide contrapposti gli Stati del Nord e del Sud in un sanguinoso scontro proprio su questo terreno, fino alla nascita del Ku Klux Klan e alla successiva storia del Novecento. Ma non dimentica anche l’oggi, segnato dalle proteste contro i casi di violenza della polizia USA sugli afroamericani (eclatante, ma non l’unica, la vicenda di George Floyd, nel 2020), con il movimento Black Lives Matter da una parte, e i nuovi suprematisti bianchi dall’altra. Una storia che deve più che mai indurci, secondo Maggi, a non abbassare mai la guardia, perché se è ben vero che il coraggio delle scelte di figure come quelle di Kennedy e del reverendo King, di cui ampiamente si parlerà nell’incontro, hanno incoraggiato quel “sogno” che ha posto fine negli Stati Uniti alla segregazione razziale sancita per legge, non bisogna mai dare la libertà i diritti per scontati, ma anzi essi vanno continuamente ribaditi e difesi, come assoluto valore e “bene comune”. Infatti, come ricordava anche Primo Levi nei suoi scritti, tutti siamo responsabili delle derive dell’umanità.

Conte Giuseppe Ragogna

Nuova produzione commissionata dalla Somsi e affidata al duo “I Papu”. Lo spettacolo è andato in scena domenica 4 dicembre 2022 all’Auditorium Concordia con il titolo “Il Conte alla rovescia – gioie e dolori del di Ragogna”. Spettacolo che ha ripercorso la vita di questo semi-sconosciuto personaggio di Torre di Pordenone distintosi come archeologo dilettante.

I Papu hanno dipinto e descritto la personalità complessa ed irrequieta di un uomo nato nobile e morto povero che nella sua esistenza ha alternato entusiasmo e delusioni. Amava fare infiniti giri in bicicletta per cercare il passato della sua regione, il suo amato ma poco riconoscente Friuli, ma soprattutto per cercare risposte sul proprio destino di scrittore, letterato, storico, archeologo ma soprattutto di Uomo.

Alessandro Manzoni

Sempre curato da Andrea Maggi con uno speciale allestimento di Sonia Dorigo e l’accompagnamento in sottofondo di Fabio Serafini il 25 maggio 2023  è andato in scena all’ex convento di San Francesco la performance “Manzoni uno di noi” in occasione del 150 anniversario della sua morte.

La vita di Manzoni, soprattutto nella sua gioventù, è stato il fil-rouge della narrazione, che ha preso le mosse dalla difficile infanzia vissuta proprio in un Collegio, quello rigidissimo dei Padri Somaschi, dove “Lisandrino” si distingue per essere una vera “testa calda”, ribelle rispetto all’autorità costituita e fervente sostenitore delle idee illuministe. Quindi la tormentata situazione familiare, con una madre, Giulia Beccaria (figlia del grande Cesare), immersa nella mondanità culturale dell’epoca, ma quasi sempre lontana dal figlio, finché questi, ormai ventenne, non la raggiungerà nella Parigi di Bonaparte, altro spirito inquieto e ribelle che infiamma la sua passione e la sua penna.

E poi il romanzo che ancora oggi è uno dei cardini della formazione linguistica e letteraria nelle scuole italiane, quei “Promessi sposi” a proposito dei quali Maggi metterà in luce le diverse opinioni che, già dal finire dell’Ottocento e per tutto il Novecento, altri autorevoli autori hanno espresso ora per tesserne le lodi ora invece per sottolinearne gli aspetti più critici e controversi. A suo avviso, infatti, ancora oggi Manzoni si può considerare un argomento divisivo: maestro della lingua e del romanzo italiani, per alcuni, antiquato, moralistico, conservatore, paternalistico e reazionario, per altri. Sarà nella disamina della sua più celebre fatica letteraria che il Professore andrà alla ricerca di un’eredità morale che non faticherà a calare nella nostra realtà presente, grazie alla capacità di Manzoni di entrare in empatia con i propri personaggi, ma anche di saper tratteggiare con grande sensibilità proprio quelle innumerevoli sfaccettature dell’animo umano che nei secoli fanno la fortuna, e la fama, dei grandi “classici”.

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