Attività con le scuole

Da sempre la Società Operaia ha operato con il mondo della scuola.

E’ stata fondatrice di due scuole: la scuola di disegno A. Galvani e di pratica commerciale A. Caviezel.

Tante le iniziative svolte come i concorsi di attività artistico-espressive, le rassegne musicali, corali e teatrali che hanno coinvolto migliaia e migliaia di ragazzi, oltre la realizzazione di alcune pubblicazioni molto significative: la prima nel 1996 dal titolo “…. La Renga, la Galvani, le Grazie” – viaggio nelle radici pordenonesi e nel Friuli Occidentale, realizzata con i disegni degli alunni delle scuole elementari del 1976; la seconda nel 2001 per celebrare l’anno giubilare con “Ricerca di un senso, scoperta di una presenza”, testimonianza della religiosità nel territorio attraverso la fotografia, la terza dal titolo “Andar per storie antiche” – rievocazione delle vecchie tradizioni, usanze e costumi del territorio, e la quarta nel 2006, nel trentesimo anniversario del terremoto, che sconvolse il nostro Friuli, gli studenti lo hanno ricordato attraverso i ricordi delle proprie famiglie con una pubblicazione dal coinvolgente titolo “Anche la luna aveva paura”, presentato al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, alla presenza delle Autorità, del mondo della scuola e di un numerosissimo pubblico.

L’ultimo lavoro editoriale a cura degli studenti è stato realizzato in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia con il volume “Pordenone e … l’Unità d’Italia” scritti e disegni ad opera degli studenti delle Scuole di Pordenone.

Fiore all’occhiello dell’attività del Sodalizio è il progetto ALL’OPERA RAGAZZI – (GIA’ BAMBINI ALL’OPERA). Iniziato nel 2007 con il titolo di “Bambini all’Opera” e promosso con la Direzione artistica del Maestro Eddi De Nadai, è nato dalla volontà di avvicinare i giovanissimi a questo particolare repertorio musicale: i destinatari sono i bambini delle Scuole Primarie e (successivamente) Secondarie di primo grado della città e provincia di Pordenone. Il percorso che porta alla rappresentazione in teatro è infatti molto articolato e riguarda:

  • l’approfondimento dell’opera, dei personaggi e della trama in classe, grazie alla collaborazione dei docenti
  • la rielaborazione di questi elementi da parte dei ragazzi attraverso la realizzazione di disegni che vengono poi utilizzati come base per l’ideazione del progetto scenografico e del materiale pubblicitario
  • la partecipazione attiva dei piccoli spettatori durante la rappresentazione, nell’esecuzione di alcune parti corali che vengono preparate in classe ed eseguite con l’Orchestra durante lo spettacolo.

Dopo le prime prove dedicate alla messa in scena – in versione “ridotta” e adattata – di celebri titoli del repertorio lirico (“La Bohème”  di Puccini nel 2007,  “Madama Butterfly” di Puccini nel 2008, “La Cenerentola” e “L’Italiana in Algeri” di Rossini nel 2009 e 2010 , tutte con la regia dell’attrice Giovanni Scardoni, “Flauto Magico” nel 2011 con la regia della cantante lirica Sonia Dorigo,  “L’elisir d’amore” di Donizetti nel 2012 con la regia di Cristina Pietrantonio,  dal 2013 il progetto ha assunto una connotazione più innovativa e originale, puntando decisamente sulla valorizzazione del repertorio Novecentesco composto espressamente “per ragazzi” e andando quindi alla (ri)scoperta di autori e partiture poco note o rappresentate, oppure addirittura nuovissime, in quanto nate dalla creatività di compositori tuttora in attività, con una predilezione per il lavoro dei musicisti italiani. 

Questa nuova cifra artistica è stata sperimentata per la prima volta con “Il vestito nuovo dell’imperatore” del compositore veneziano Paolo Furlani su testo di Gianni Rodari, con la regia di Song-A Cecilia Youn,  rappresentato a Pordenone nel marzo 2013 a seguito della presentazione curata dal Conservatorio di Venezia, con il coinvolgimento di 900 alunni degli Istituti primari di Pordenone e Porcia.

Nel 2014 è stato rappresentato “ARCIBALDO SONIVARI e il misterioso caso della musica scomparsadel compositore veneto Mario Pagotto su libretto di Anna Valentini, opera rappresentata in prima assoluta al Teatro Comunale Pavarotti di Modena nel 2008, con la regia  di Sonia Dorigo. Recite andate in scena a Pordenone, suscitando il vivo interesse dei media nazionali (RAI Radio1) e non solo, com’è testimoniato dall’ampio servizio realizzato a cura di Iris Hofmeister per il canale austriaco ORF 2 e andato in onda anche nella programmazione della RTV Slovena (TV-Koper Capodistria).

Nel 2015, in omaggio al memoriale della Grande Guerra, il progetto ha puntato su un vero “classico” del genere, ovvero il capolavoro “HISTOIRE DU SOLDAT” di Igor Stravinsky, su testo di Charles Ferdinand Ramouz: una storia da leggere, recitare e danzare con la regia di Federica Guerra attrice pordenonese che ha anche recitato assieme al noto attore/regista Carlo Pontesilli.

Il 2016 ha portato in palcoscenico “IL PICCOLO SPAZZACAMINO / The Little Sweep” di Benjamin Britten, prodotto interamente dalla Società Operaia, selezionando il cast degli artisti con apposite audizioni pubbliche per coprire i ruoli vocali previsti dalla partitura (4 adulti e 6 ragazzi).

Tutti gli studenti partecipanti sono stati spettatori e insieme protagonisti dei quattro interventi corali, parte integrante dello spettacolo, supportati dal Coro della Scuola Media “G. Lozer” di Pordenone.

Dopo le due recite andate in scena a Pordenone all’Auditorium Concordia), lo spettacolo è approdato alla Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste e alla Fondazione Teatro di Pisa, con recite in matinée e serali sold-out. Regia di Sonia Dorigo

Nel 2017  “LA FUGGITIVA O LE VACANZE DI DJAMILA” con musica di Lucio Gregoretti e libretto di Daniel Goldenberg, entrambi presenti in sala alla “prima”. Lo spettacolo è stato presentato alle Scuole e al pubblico in 5 recite suddivise su due giornate tra matinée e serali. Regia di Sonia Dorigo

Nel 2018 “LA NOTTE DI SAN SILVESTRO” di Renato Miani su libretto di Francesca Tuscano liberamente tratto dal romanzo “La notte dei desideri” di M. Ende. Regia di Sonia Dorigo

XIII edizione – 2019

“IL MAGO DI OZ” di Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron. Regia di Sonia Dorigo

XIV edizione – 2020 portata in scena causa pandemia nel dicembre 2021

“IL RACCONTO DI NATALE” di Carlo Galante, Libretto di Dario e Lia Del Corno, Direttore artistico Eddi De Nadai, Regia Sonia Dorigo

Causa restrizioni dovute alla pandemia lo spettacolo, che in un primo momento vedeva la partecipazione in presenza delle scuole, è stato registrato presso l’Auditorium Concordia e inviato in un secondo momento alle stesse. La prova generale aperta al pubblico invece è stata realizzata domenica 12 dicembre alla presenza di un numeroso pubblico.

L’opera, scritta in una prima edizione nel 2002, fu rappresentata più volte nei primi anni successivi alla stesura. «Per l’esecuzione pordenonese Galante ha modificato radicalmente l’orchestrazione e alcuni episodi vocali, soprattutto la parte corale in cui viene inserito il coro di bambini, presenza costante nelle produzioni di All’Opera Ragazzi. Lo spettacolo pordenonese si può pertanto ritenere una prima assoluta di questa nuova versione» spiega De Nadai cui è affidata anche la direzione musicale dell’Ensemble Strumentale Orpheus che ha accompagnato gli attori e cantanti in scena. «I cantanti del cast sono stati selezionati nel 2020 tramite audizioni online a cui parteciparono oltre 60 solisti provenienti da tutta Europa» prosegue Eddi De Nadai. Tra di essi merita segnalare il debutto del giovane baritono udinese Nicola Patat nel ruolo principale dell’opera, quello dell’avaro Scrooge, così come il soprano russo Kamilla Karginova e il mezzosoprano piemontese Chiara Osella, giovanissima ma dalla brillantissima carriera presente già da qualche anno in prestigiose produzioni di musica contemporanea in Italia e all’estero. Completano il cast di voci il tenore Shohrukh Yunusov e il basso/baritono Francesco Basso, in scena anche l’attore Francesco Bressan.

La scenografia e la regia sono firmate da Sonia Dorigo, maestro collaboratore Matteo Londero che ha introdotto in questa produzione l’introduzione di un elemento di particolare originalità e curiosità, prevedendo in scena gli acrobati e clowns del Circo All’Incirca di Udine ovvero Davide Perissutti, Leone Perissutti, Davide Visintini, Simone Di Biagio, Christina Lancione, Sarah Ferretti, Elisa Oliva. La parte corale è stata affidata al Coro degli Istituti Scolastici Udinesi diretti dalla Maestra del Coro Anna Mindotti. L’Ensemble strumentale Orpheus – 9 esecutori, ormai elementi stabili e affiatati di questo importante progetto – è composto da Sabina Bakholdina, Erica Fassetta, Jessica Orlandi, Elena Borgo, Francesco Facca, Maria Lincetto, Ivan Boaro, Fabrizio Furci, Matteo Londero. La direzione è del maestro Eddi De Nadai.

Il messaggio di Dickens, che qui presenta i temi dello sfruttamento nel mondo del lavoro, dell’avarizia, dell’attaccamento privo di scrupoli al denaro, è purtroppo sempre più attuale. La redenzione di Scrooge, alla fine dell’opera, assume un valore universale, non legato quindi al Natale cristiano, e assimilabile a tutte le culture e fedi religiose. Proprio questa attualità ha reso ancora più vivace la partecipazione dei ragazzi delle scuole che hanno presentato circa 400 disegni realizzati dai bambini. Tra questi disegni è stato poi selezionata l’immagine divenuta locandina dello spettacolo realizzata dagli allievi della Scuola Primaria di Campagna di Maniago.

Grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Pordenone e della Fondazione Friuli, con il sostegno di ITAS Assicurazioni, Costam e Antichità Restauri Crestan Andrea.

XV edizione –  2023

“IL PICCOLO PRINCIPE” di Pierangelo Valtinoni, su libretto di Paolo Madron, Direttore artistico Eddi De Nadai, Regia Sonia Dorigo

L’opera è stata commissionata a Valtinoni (una delle più quotate firme della musica contemporanea a livello internazionale) dal Teatro alla Scala di Milano. A Pordenone c’è stato dunque il primo nuovo riallestimento post-debutto, con un cast di giovani attori/cantanti, selezionati attraverso un bando internazionale al quale hanno risposto circa una quarantina di candidati, insieme all’Ensemble Orpheus, costituito da una quindicina tra i più brillanti giovani musicisti del Triveneto, e al Coro Voci bianche del Contrà, diretto da Jessica Lot, con un ruolo drammaturgicamente essenziale. Eccezionalmente sul palco, nelle vesti di comparse, anche le “Ragazze del Primo Novecento”, ovvero il gruppo del progetto di Invecchiamento Attivo della SOMSI.

Particolarmente emozionante il ruolo che, come di consueto, viene affidato direttamente agli studenti in teatro, come parte attiva dello spettacolo: per questa produzione sono state preparate in classe due parti cantate e sono stati costruiti due degli oggetti più suggestivi del racconto di Saint-Exupéry, una rosa rossa e una stella, che hanno illuminato la platea durante lo spettacolo.

Inoltre le letture in classe sono state tradotte dai ragazzi in disegni che hanno illustrato i passaggi salienti dell’opera: tra questi sono stati selezionati quello di Emma Kodra dell’IC Villa Varda di Brugnera come immagine per la locandina dello spettacolo e il lavoro collettivo delle classi IIA e B della Scuola Primaria D.M. Turoldo di Montereale Valcellina per la realizzazione di una cartolina-ricordo dell’evento.

Dalle recite e dalle prove è stato tratto un documentario video destinato ancora alle Scuole, per conoscere anche il lavoro “dietro le quinte” finalizzato alla produzione di uno spettacolo.

Grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Pordenone e della Fondazione Friuli, con il sostegno di ITAS Assicurazioni, e con le diverse collaborazioni con altri soggetti del territorio, come il Coro Contrà Camolli per la parte corale, lo IAL FVG per gli interventi originali di trucco e parrucco, CLAPS Pordenone per i service tecnici, Alessio Sorato e Davide Marzona per gli interventi video, Sartoria SartAE per i costumi (disegnati da Sonia Dorigo), l’Associazione Paracadutisti e l’Associazione Aeromodellismo FVG, per la consulenza e la fornitura di materiale scenico per l’ambientazione legata all’aereo dell’Aviatore, personaggio del libro e “alter-ego” dello stesso Autore, scomparso con il suo velivolo davanti alla costa di Marsiglia nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nei ruoli in locandina Eleonora Benetti/Brian Bruno Rivera (Il Piccolo Principe), Francesco Basso (Il Pilota), Eleonora Filipponi (La Volpe/Passante 1), Lorenzo Liberali (Il Re/Il Serpente/Passante 2), Sara Fogagnolo (La Madre/La Vanitosa), Ivan Tanushi (Il Padre/L’Uomo d’affari), Cecilia Guzman Sanchez (La Rosa/L’Eco).

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Accanto all’offerta rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado dal 2018 ha preso avvio il progetto “Orpheus” rivolto alle scuole secondarie di secondo grado.  Il progetto introduce infatti, accanto al percorso di formazione e divulgazione già consolidato, un laboratorio didattico per la formazione di giovani cantanti, strumentisti e figure professionali del teatro musicale, finalizzato alla divulgazione dell’opera da camera del Novecento e contemporanea.

Siamo partiti nel 2018 con un nuovo allestimento dell’opera-tango  “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla, produzione di Teatri e Umanesimo Latino di Treviso e Storica Società Operaia con due spettacoli al Teatro Verdi di Pordenone (il primo alla mattina rivolto alle scuole superiori, il secondo alla sera rivolto al pubblico).

L’opera è costituita di due parti e sedici quadri, musiche di Astor Piazzolla su libretto di Horacio Ferrer, rappresentata per la prima volta nel maggio del 1968, esattamente 50 anni fa, al Teatro Colon della capitale argentina. La nuova produzione porta la firma di Teatri e Umanesimo Latino di Treviso, società che gestisce il Teatro Comunale di Treviso, in collaborazione con la Storica Società Operaia di Pordenone, grazie al sostegno di Fondazione Friuli, Regione Fvg, Comune di Pordenone e con il contributo di Itas Assicurazioni.

Scrittura surreale, simbolista, fortemente poetica, la trama dell’opera si incentra su Maria, una prostituta della città di Buenos Aires, protagonista della messa in scena in vita e nelle sembianze di un fantasma, nella seconda parte. Ambientata nei sobborghi della città argentina – dove un folletto fa da voce narrante – Piazzolla ha utilizzato il linguaggio del nuevo tango, ispirandosi e dedicando l’opera all’attrice italiana Milva. L’organico è composto da due cantanti e una voce recitante, e una orchestra da camera con chitarra e bandoneon, oltre a una compagnia argentina di dodici ballerini. Il cast: i cantanti Francesca Gerbasi, nelle vesti della protagonista, e Ruben Peloni, il Cantor, l’attore  Marco Ferraro, il Duende, cui si aggiungerà il Coro Singin’ Pordenone costituito da studenti dei licei di Pordenone, accompagnati dall’Ensemble Strumentale Orpheus diretti da Eddi De Nadai. Lo spettacolo è di Martin Ruis e Piera Ravasio con coreografie di Martin Ruis.

Nel 2021 è stato presentato sotto forma di melologo “INTERVISTA A SAKI”  – ANIMALI PARLANTI E ALTRE CREATURE

Tre Racconti concertanti su testi di Saki

Musica e adattamento del testo di Carlo Galante

AltreVoci Ensemble – Laura Bersani flauto, Martina Di Falco clarinetto, Stefano Raccagni violino, Giacomo Cardelli violoncello, Marco Pedrazzi pianoforte

voci recitanti studenti del Liceo Leopardi Majorana

 direttore Eddi De Nadai

Coordinamento del progetto Silvia Pettarin

Approfondimenti letterari e intervista Laura Moroni

Preparazione e coordinamento voci recitanti Valeria Dirani

Grottesco e pungente, cortigiano e selvaggio, il genio di Saki – pseudonimo dello scrittore britannico Hector Hugh Munro (1870-1916) – ha attraversato come uno spettro il Novecento letterario europeo. Nato in un villaggio di pescatori in Birmania durante il colonialismo vittoriano e cresciuto nelle contraddizioni dell’Inghilterra edoardiana, i suoi racconti sono brevi e mordaci ritratti di un’epoca, quella moderna, che ha i contorni della fiaba orientale, chimerica e sospesa, e l’incalzare notturno di un incubo in cui realtà storiche e fantasie si confondono continuamente.

Stimolati dalla proposta di eseguire il melologo di Carlo Galante, gli studenti del Liceo LeoMajor hanno approfondito l’opera e la vita di questo curioso scrittore per presentarla al pubblico in forma di intervista, con la lettura di alcuni brevi estratti dei suoi racconti.

Quei racconti che, sulla musica di Carlo Galante, sono stati recitati da un altro gruppo di studenti, affascinati e divertiti dal pungente humor inglese dello scrittore, che aveva attratto l’attenzione e l’ammirazione di Graham Green e Jorge Luis Borges.

Grazie al contributo di Regione FVG e Comune di Pordenone, con la collaborazione dell’Associazione Musica Pura e in partenariato con Liceo Leopardi Majorana di Pordenone e ASCOM Confcommercio.

Nel 2022  ennesima emozionante esperienza, grazie alla nuova co-produzione che il sodalizio ha promosso insieme al Teatri Stabil Furlan come originale omaggio al Centenario della nascita di Pasolini: “Se vivrò dovrò pure tornare”. Lo spettacolo, dall’evocativo sottotitolo “Ritorno all’Età del Pane” ha avuto la sua anteprima sabato 29 ottobre all’Auditorium Concordia di Pordenone, in matinée scolastica e in recita serale alle 20.45 per il pubblico.

Tre sono le scuole che hanno aderito a questo percorso di formazione letteraria e musicale, ideato e curato dal maestro Eddi De Nadai, che mette al centro la produzione drammaturgica e musicale contemporanea, con la prerogativa, qualora la struttura dell’opera lo consenta, di coinvolgere direttamente gli studenti nella messinscena. Le scuole partecipanti al progetto sono inoltre sollecitate ad approfondire i contesti storici, letterari e artistici di riferimento, aprendosi anche all’incontro diretto con attori, registi, musicisti, drammaturghi e compositori, per meglio comprendere i contenuti e la genesi creativa che li coinvolge. In questo caso, il direttore del Teatri Stabil Furlan, e regista della produzione, Massimo Somaglino, insieme ad alcuni membri della Compagnia, ha potuto dialogare con le classi del Liceo scientifico Grigoletti, del Liceo artistico Galvani e del Liceo Leopardi-Majorana, che saranno presenti a teatro, e dalle quali è stato selezionato il gruppo di studenti che compone il Coro SingIn, che sarà parte integrante dello spettacolo, inserendosi nell’azione scenica. Preparati da Dewis Antonel, i coristi interpreteranno la poesia di Pasolini “Chel ch’a si dismintia” (da “La meglio gioventù”), appositamente musicata dal compositore Renato Miani, che ha firmato tutte le partiture della pièce, che da una ricerca condotta all’interno della tradizione musicale friulana raggiunge forme di rielaborazione originale adatte ad assecondare il ritmo delle emozioni dei personaggi.

In scena Carla Manzon, Giulia Cosolo, Serena Di Blasio e Alessandro Maione che hanno dato vita ad una storia personale oppure universale, che coinvolge tre generazioni di donne fra partenze, non-partenze, arrivi e ritorni, sulla base del testo originale firmato da Lisa Moras, dramaturg dello spettacolo, con Carlo Tolazzi e Tarcisio Mizzau. Una drammaturgia che sul palco diventa perfetta partitura corale, grazie alla suggestione, letteraria e musicale, dell’italiano e della lingua-madre del poeta di Casarsa, ovvero la lingua friulana realmente usata da Pasolini e appositamente “ricostruita” in una sorta di glossario ricavato dalle numerose opere dell’autore. 

E mentre l’intreccio si dipana tra sentimenti estremi, amore e odio, rabbia e commozione, in palcoscenico gli strumentisti dell’ensemble Orpheus contrappuntano questa trama familiare ed “epocale”: Nicola Bulfone, clarinetto, Adolfo Del Cont, fisarmonica, Beatrice De Stefani, violino, Ilaria Polese, viola, Elena Borgo, violoncello, Fabio Serafini, contrabbasso, compongono il sestetto selezionato da Eddi De Nadai, che coordina la parte musicale dell’opera.

La produzione, che ha avuto la sua “prima nazionale” il 3 novembre al Teatro Giovanni da Udine, è sostenuta da Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Comune di Pordenone, Comune di Udine e ARLeF, in collaborazione con SPK Teatro e Centro Studi P.P. Pasolini di Casarsa.

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Altro progetto importante con le scuole di ogni ordine e grado è quello relativo alla divulgazione della nostra Carta Costituzionale ovvero: “Di Sana e Robusta Costituzione: per una nuova cittadinanza attiva”. 

Progetto, avviato e presentato in première nella sede dell’Operaia sotto forma di conversazione teatrale,  l’11 dicembre 2015, testi e ricerca storica di Alberto Rossi, adattamento teatrale del Gruppo Teatro Pordenone “L. Rocco”, regia audiovisiva a cura di Donatella Azzaretti ed Egidio Piazza, con la partecipazione del violinista Nicola Di Benedetto e commento musicale di Virginio Zoccatelli corredato da contributi multimediali con commenti televisivi dell’epoca, interviste, immagini e fonti musicali.

Il successo dell’iniziativa è stato misurato dalle diverse occasioni di rappresentazione di fronte al pubblico studentesco e alle famiglie in diversi centri della Provincia, richiesto da alcuni Comuni per le cerimonie dedicate ai diciottenni che ricevono dalle mani delle Amministrazioni il testo della Carta Costituzionale, dalla Prefettura di Pordenone in occasione della festa della Repubblica e dal Tribunale di Pordenone con l’Ordine degli Avvocati.

Le rappresentazioni si sono tenute il 17 marzo 2018 al Teatro Zancanaro di Sacile, il 24 marzo 2018 al Teatro Miotto di Spilimbergo, il 5 giugno 2018 presso la Sala Enal di Azzano Decimo, il 6 giugno 2018 all’Auditorium della Regione in occasione del 72° anniversario Repubblica Italiana, il 20 dicembre 2018 al Teatro Gozzi di Pasiano di Pordenone, il 12 gennaio 2019 a Villa Perotti di Chions, il 4 maggio 2019 al Teatro Zancanaro di Sacile, il 25 maggio 2019 al Teatro Comunale G. Verdi di Maniago.

La rappresentazione è il racconto di un ideale: il desiderio che nasceva dai cuori e dalle menti di tanti uomini e donne che volevano vivere in un mondo di pace e di fraternità.

Dopo quasi mezzo secolo di conflitti devastanti, nel breve arco di alcuni anni, una ristretta comunità di uomini e di donne, scriveva una delle più belle pagine della nostra storia.

La conversazione si divide in tre parti. Nella prima si racconta di come è nata la storia della Costituzione: dall’Italia preunitaria per giungere al 1° gennaio 1948, quando la Carta Costituzionale è entrata in vigore. Nella seconda parte, si cerca di far comprendere come si sono svolti i lavori della Costituente, quale era il clima del confronto politico e come si è giunti all’approvazione dell’art. 1 della Costituzione. Nella terza e ultima parte, si racconta, attraverso un dialogo scenico, il significato che attraversa e lega tra loro i primi 12 articoli della Costituzione, i cosiddetti “Principi fondamentali”.

Giunto ormai alla sua piena “maturità”, il progetto della SSOMSI ha cambiato forma diventando direttamente materia duttile nelle mani dei giovani, per trovare una sua nuova dimensione di approfondimento e, a sua volta, di divulgazione diretta tra le giovani generazioni.

Grazie al laboratorio teatrale curata da Martina Boldarin dell’Associazione ArtiVarti alcuni ragazzi del Liceo Leopardi Majorana si sono cimentati nella costruzione, sceneggiatura e recitazione del nuovo spettacolo “Di Sana e Robusta Costituzione” con le musiche originali di Giuseppe Califano.

Come avete vissuto questi due anni di pandemia? Cosa è cambiato? Come vi siete sentiti? A cosa avete dovuto rinunciare? Che segno vorreste lasciare? Sono le domande rivolte ai ragazzi studenti delle scuole superiori, i cui pensieri sono confluiti nello spettacolo teatrale. 

«Tutto nasce da un pensiero, ossia che la Costituzione è nata dopo un periodo difficile, è nata dalle macerie ed è stata il frutto di elaborazione di un gruppo di persone che avevano pensieri diversi ma un obiettivo importante, ricostruire un paese devastato, lottare per il bene comune» racconta Martina Boldarin. La Carta Costituente diventa quindi metafora per affrontare e analizzare un altro momento difficile ovvero la pandemia che da due anni ha rivoluzionato le vite di ciascuno. «Una pandemia non è una guerra ma sicuramente un evento doloroso e distruttivo. Ancora non è finita, ma quanto stiamo tutti noi cercando di fare è di ricostruirci, di rinascere» prosegue la regista.

Durante il laboratorio sono state proprio le domande ai ragazzi a far insorgere la drammaturgia, «discutendo di come si siano sentiti, di cosa abbiano dovuto attraversare ma anche di che contributo vogliano dare. Ne abbiamo discusso e ho fatto mettere per iscritto le loro esperienze per raccontare il cambiamento. Dalla frenesia di una vita normale allo stop forzato, uno stop che ha portato, soprattutto a molti adolescenti tanta sofferenza, ma anche pensieri e riflessioni» spiega Boldarin. Nel secolo scorso dalle macerie lasciate dalla guerra è nata appunto la Costituzione, un documento fondamentale che mira al bene comune in cui si stabiliscono i diritti e i doveri del cittadino. Allo stesso modo l’auspicio che questo spettacolo promuove, specialmente pensando ai giovani, è di poter rinascere solo se ciascuno dà il proprio contributo, quindi continuando a sognare e senza arrendersi, nella speranza di un futuro migliore, lavorando insieme.

«La Costituzione dice che ciascuno di noi “ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità, una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”, e con questa performance abbiamo voluto esprimere cosa può fare ciascuno di noi per non arrendersi, ricominciare e lottare non solo per sè stessi ma soprattutto per il bene Comune» conclude la regista.

Lo spettacolo ha avuto il suo debutto il 19 febbraio 2022 presso la Sala Capitol con uno spettacolo riservato ai soli studenti degli istituti secondari di secondo grado, replicato il 15 maggio 2022  per il pubblico sempre presso la Sala Capitol e il 9 marzo 2023 presso il Teatro Astra di Vicenza sempre davanti ad una nutrita platea di studenti delle Scuole Superiori.

Realizzato con la collaborazione del Liceo Leopardi Majorana di Pordenone e di ArtiVarti, con il sostegno della Regione Fvg, del Comune di Pordenone, della Fondazione Friuli, di Costam e Coop Alleanza 3.0. Il coordinamento artistico di Eddi De Nadai, quello degli studenti di Valeria Dirani.

In scena Emma Amy Attruia, Linda Baldo, Caterina Baradel, Davide Bigoni, Alessandro Cervesato, Keigo Kawabe, Sofia Guarnera, Giulia Rosset, Cristian Xhelili.

L’esecuzione musicale è dell’Artime Quartet (ovvero Sabina Bakholdina ed Erica Fassetta ai violini, Alessandra Comisso alla viola, Elena Borgo al violoncello) con la partecipazione di Gianni Fassetta alla fisarmonica.

 

 

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